UGHJ nasce in un momento estremamente difficile per l’umanità. Tuttavia, come ha affermato Bernard Henry Levy, è in momenti come questi che “l’indipendenza dello spirito e la salubrità intellettuale sono particolarmente necessarie”. Il Covid-19, nonostante la sua gravità, ci ha portato ad affrontare l’urgenza di un’assistenza sanitaria personalizzata e partecipativa, un dominio globale non limitato dai confini nazionali.
Occorre considerare che, nonostante l’esistenza della Global Alliance for Vaccines and Immunization e del Global Fund to Fight AIDS, TB and Malaria, anche le patologie diverse dal Covid-19 hanno registrato un significativo incremento su scala globale negli ultimi due anni. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, 2,9 milioni di persone in più rispetto al 2019 soffrono ora di tubercolosi, senza che la malattia sia diagnosticata o registrata dalle autorità sanitarie nazionali.
Il Global Health (GH) è stato portato ad allargare lo sguardo ad un ambito che va oltre le tradizionali visioni sugli stili di vita e sulla promozione della salute delle persone. La natura prevalentemente descrittiva del GH si sta trasformando in una predittiva, quindi orientata alla prevenzione di molteplici potenziali patologie. La prospettiva di GH include obbligatoriamente l’analisi dei fenomeni sociali, politici, economici e ambientali, mettendoli nel contesto geografico in cui si presentano.
È in questo contesto che si è svolta la nuova rivista UGHJ, con una natura inevitabilmente interdisciplinare e temi che sono complementari tra loro. La cooperazione sanitaria internazionale, la vulnerabilità sociale, i grandi flussi migratori e la salute dei migranti, la questione delle vaccinazioni, l’uso delle nuove tecnologie in ambito sanitario e il loro impatto etico – per citare solo alcuni esempi – non sono variabili indipendenti. Sono piuttosto gli elementi costitutivi di un unico mosaico: quello della salute globale. Ogni problema può essere smontato per condurre un’analisi più approfondita dei singoli componenti, per poi ricomporlo e ottenere una visione d’insieme, secondo una procedura ricorrente nelle scienze mediche.
uno degli scopi di UGHJ è quello di creare un sistema di sostegno tangibile per coloro che dovranno intraprendere cambiamenti e miglioramenti nel settore sanitario. Questi includono i decisori, ma anche coloro che sono incaricati di fornire consigli e pareri, in particolare nella governance della definizione delle priorità. Un altro obiettivo, più ambizioso se volete, è quello di fornire una “sala di discussione” a tutti coloro che considerano la salute globale uno dei temi essenziali del nostro tempo.
L’utilità e la vitalità della rivista dipenderanno dal contributo imperativo non solo del mondo accademico e della ricerca, ma anche di quello economico, imprenditoriale, sanitario e della pubblica amministrazione, ai molti settori di cui è composta la salute globale.
Al momento in cui abbiamo concepito la rivista, l’opinione popolare era che la malattia da Coronavirus sarebbe stata eradicata entro un numero ragionevole di mesi e il nostro intento, durante la fase di sviluppo, era quello di affrontare principalmente le conseguenze del Covid-19. Ora ci rendiamo conto che i problemi da risolvere sono ancora troppi, e che è impossibile farlo in un breve lasso di tempo. La nostra intenzione di affrontare la fase post-Covid-19 alla fine rimane, ma non possiamo esimerci dal pubblicare articoli che narrano questa battaglia nel suo sviluppo, una battaglia che tutti stiamo combattendo.