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Volume 5, Issue 1
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Volume 5, Issue 1

è quella del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza,

Carlo Capotondi;Gian Marco Contessa;Marco D’Arienzo
DOI: https://doi.org/
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Abstract

Il private equity è un tema che ha attirato una notevole attenzione negli ultimi anni. Questo articolo indaga sulla crescente tendenza del coinvolgimento del private equity nel settore sanitario. Esaminando i fattori alla base di questa ondata, approfondisce le implicazioni e i potenziali cambiamenti nel panorama del settore. Supportata da due casi aziendali convincenti, questa analisi fornisce esempi concreti che illustrano l’impatto del private equity sul settore sanitario. Le conclusioni rivelano che tale investimento porta con sé sia sfide che opportunità.

1. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza T(PNRR) e il suo impatto
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è un piano ambizioso e completo sviluppato dall’Unione europea (UE) per affrontare le sfide economiche e sociali poste dalla pandemia di Covid-19. Il piano stabilisce come i paesi dell’UE utilizzeranno i finanziamenti dell’iniziativa NextGenerationEU per sostenere la loro ripresa economica e costruire un futuro più sostenibile e resiliente. Le riforme e gli investimenti nel piano dell’Italia, approvati dal Consiglio il 13 luglio 2021, come modificati il 19 settembre 2023, lo stanno aiutando a diventare più sostenibile, resiliente e meglio preparato per le sfide e le opportunità offerte dalla transizione verde e digitale. Tra le altre cose, il Piano nazionale di ripresa e resilienza sta apportando miglioramenti significativi nella cura dei pazienti nel settore sanitario. L’aumento dei finanziamenti sta facilitando l’acquisizione di attrezzature all’avanguardia e lo sviluppo di tecniche avanzate di imaging/terapia. Si spera che ciò porti a diagnosi più accurate e tempestive, consentendo ai medici di fornire trattamenti più mirati ed efficaci. Inoltre, il piano enfatizza il reclutamento e la formazione di professionisti sanitari qualificati, migliorando ulteriormente la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti. Un migliore accesso ai servizi di radiologia, medicina nucleare e radioterapia oncologica, tempi di attesa ridotti e una migliore esperienza del paziente sono alcuni dei risultati notevoli di questo piano. In particolare, beneficeranno degli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza le seguenti aree:
Sostituzione di apparecchiature obsolete che utilizzano radiazioni ionizzanti: l’uso della tecnologia delle radiazioni ionizzanti nel settore sanitario sta progredendo a un ritmo straordinario e sempre più accelerato. I reparti di radiologia, radioterapia e medicina nucleare sono in grado di migliorare sia gli standard di cura che l’efficienza grazie ai continui progressi. Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un focus significativo è stato posto sulla sostituzione di apparecchiature obsolete che utilizzano radiazioni ionizzanti. Questa iniziativa riconosce l’importanza di disporre di tecnologie all’avanguardia nel campo della radiologia, dell’oncologia radiologica e della medicina nucleare per migliorare la cura del paziente e l’accuratezza diagnostica. Apparecchiature obsolete possono portare a una qualità dell’immagine non ottimale, tempi di esame più lunghi e capacità diagnostiche/terapeutiche limitate. Stanziando risorse per la sostituzione di tali apparecchiature, il piano mira a migliorare l’efficienza e l’efficacia delle procedure di medicina radiologica/nucleare e dei trattamenti di radioterapia. L’aggiornamento ai moderni sistemi di imaging, come la radiografia digitale, la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (MRI), non solo consente diagnosi più rapide e precise, ma contribuisce anche a ridurre i tempi di attesa dei pazienti e a migliorare i risultati sanitari complessivi. Sulla stessa linea, le apparecchiature di radioterapia all’avanguardia, come gli acceleratori lineari avanzati con capacità di radioterapia guidata da immagini (IGRT) e di radioterapia a intensità modulata (IMRT), possono fornire dosi di radiazioni più mirate e precise, risparmiando i tessuti sani e trattando efficacemente i tumori. La sostituzione di apparecchiature radiologiche obsolete nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza significa un impegno a fornire tecnologia all’avanguardia agli operatori sanitari, garantendo l’erogazione di cure di alta qualità ai pazienti.
Miglioramento degli standard di sicurezza: uno dei punti chiave del Piano nazionale di ripresa e resilienza è il miglioramento degli standard di sicurezza nell’uso medico delle radiazioni ionizzanti. Il piano sottolinea l’attuazione di protocolli e linee guida rigorosi per garantire la manipolazione e la somministrazione sicure delle radiazioni nelle strutture sanitarie. Per ridurre al minimo i rischi associati all’esposizione alle radiazioni ionizzanti, viene data priorità a un’adeguata formazione e istruzione per gli operatori sanitari coinvolti nelle procedure di radioterapia. Applicando solide misure di sicurezza, il piano salvaguarda i pazienti, gli operatori sanitari e il pubblico in generale, mitigando i potenziali effetti avversi delle radiazioni ionizzanti.
Ricerca e Sviluppo: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riconosce l’importanza di promuovere la ricerca e lo sviluppo nel campo dell’uso medico delle radiazioni ionizzanti. L’aumento degli investimenti in questo settore ha portato a progressi significativi nelle tecniche di radioterapia, come la radioterapia a intensità modulata, la radiochirurgia stereotassica e la brachiterapia. Queste innovazioni hanno rivoluzionato il trattamento del cancro, consentendo un targeting preciso dei tumori risparmiando i tessuti sani. Inoltre, il piano ha sostenuto gli sforzi di ricerca per esplorare applicazioni alternative delle radiazioni ionizzanti in campi come la medicina nucleare e l’imaging molecolare, aprendo la strada a future scoperte mediche. La trasformazione digitale è un altro settore importante in cui il PNRR può sostenere l’innovazione sanitaria. Le tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale (AI) e l’apprendimento automatico possono aiutare i radiologi a interpretare le immagini in modo più accurato ed efficiente, consentendo diagnosi più rapide e accurate. Allo stesso modo, l’IA ha il potenziale per migliorare l’accuratezza, la precisione, l’efficienza e la qualità complessiva della radioterapia per i pazienti oncologici. Il PNRR include investimenti in infrastrutture digitali, come le connessioni a banda larga ad alta velocità, che possono supportare lo sviluppo e l’implementazione di queste tecnologie nel settore sanitario.
Rafforzamento delle Infrastrutture Sanitarie: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha stanziato risorse per rafforzare le infrastrutture sanitarie legate all’uso medico delle radiazioni ionizzanti. Ciò include il rinnovamento e l’espansione dei reparti di radioterapia oncologica, delle strutture di radiologia e delle unità di medicina nucleare. L’infrastruttura aggiornata consente agli operatori sanitari di soddisfare la crescente domanda di servizi diagnostici e terapeutici basati sulle radiazioni, garantendo un accesso tempestivo ai pazienti. Inoltre, il piano sottolinea l’istituzione di programmi completi di sicurezza contro le radiazioni e misure di garanzia della qualità, promuovendo una cultura dell’eccellenza e della responsabilità nella fornitura di servizi di radiazione.
Collaborazione e condivisione delle conoscenze: il Piano nazionale di ripresa e resilienza incoraggia la collaborazione tra istituzioni sanitarie, organizzazioni di ricerca e parti interessate del settore coinvolte nell’uso medico delle radiazioni ionizzanti. Le reti collaborative promuovono la condivisione delle conoscenze, le collaborazioni di ricerca e la diffusione delle migliori pratiche. Queste partnership facilitano lo scambio di competenze, progressi e protocolli di garanzia della qualità, garantendo standard uniformi e un miglioramento continuo sul campo. Favorendo la collaborazione, il piano crea un ambiente dinamico che stimola l’innovazione e contribuisce allo sviluppo di nuove tecniche e tecnologie. Gli investimenti nella resilienza possono aiutare gli operatori sanitari a prepararsi e rispondere a crisi future come pandemie o disastri naturali, garantendo che i servizi di imaging essenziali rimangano disponibili per i pazienti.

2. Un focus sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Il piano di ripresa e resilienza dell’Italia mira ad affrontare l’urgente necessità di promuovere una forte ripresa e preparare l’Italia per il futuro sulla scia di una crisi senza precedenti causata dalla pandemia. L’Italia diventerà più resiliente, sostenibile e ben preparata alle opportunità e alle sfide presentate dalla transizione verde e digitale grazie alle riforme e agli investimenti nel piano. Il PNRR italiano è stato lanciato dal governo italiano e approvato dall’Unione Europea (UE) nell’aprile 2021. Mira a modernizzare le infrastrutture del paese e renderlo più resiliente alle sfide future. Comprende una serie di misure volte a migliorare la competitività dell’Italia, rafforzare la coesione sociale e accelerare la transizione del Paese verso un’economia più sostenibile e digitale. Secondo il regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, tutte le riforme e gli investimenti devono essere attuati entro agosto 2026. Il PNRR complessivo comprende finanziamenti per 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 miliardi di euro destinati agli investimenti e 122,6 miliardi di euro alla riforma [1]. Il piano prevede 58 riforme e 132 investimenti per raggiungere questo obiettivo. Gli investimenti si concentrano su sei aree chiave (o missioni), tra cui digitalizzazione, infrastrutture sostenibili, transizione verde, istruzione e ricerca, inclusione sociale e salute. Questi investimenti mirano a stimolare la crescita economica, creare posti di lavoro e migliorare il benessere dei cittadini italiani. Uno dei principali obiettivi del PNRR è il sistema sanitario, con una notevole quantità di finanziamenti stanziati per migliorare la qualità delle cure e delle infrastrutture negli ospedali e nelle strutture mediche. La Sesta missione riguarda la salute, un settore critico che ha affrontato sfide storiche nell’ultimo anno. L’impatto della crisi Covid-19 sui sistemi sanitari ha dimostrato l’importanza di un diritto alla salute pieno, equo e uniforme su tutto il territorio nazionale. Inoltre, la pandemia ha rimesso il benessere personale al centro dell’agenda politica. Le riforme e gli investimenti proposti dal piano in questo settore hanno due obiettivi principali: rafforzare la capacità di prevenzione e cura del sistema sanitario nazionale a beneficio di tutti i cittadini per garantire un accesso equo e universale alle cure e promuovere l’uso di tecnologie innovative in medicina. La Missione 6 del PNRR si articola in due componenti:
– M6C1: Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. Le misure di questa componente mirano a rafforzare i servizi erogati sul territorio valorizzando e creando strutture e centri locali (come Case di Comunità e Ospedali di Comunità), rafforzando l’assistenza domiciliare, sviluppando la telemedicina e integrandosi più efficacemente con tutti i servizi sociali e sanitari.
– M6C2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. Le misure incluse in questa componente consentiranno il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), una migliore capacità di fornire e monitorare i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) attraverso sistemi informativi più efficaci. Significative risorse sono inoltre destinate alla ricerca scientifica e alla proposizione del trasferimento tecnologico, nonché al rafforzamento delle capacità e del capitale umano del Servizio Sanitario Nazionale attraverso il miglioramento della formazione delle risorse umane.
Il PNRR ha stanziato un totale di 15,63 miliardi per le due componenti della missione. Nel complesso, il PNRR italiano può svolgere un ruolo fondamentale nel guidare l’innovazione e migliorare la qualità delle cure nell’uso delle radiazioni ionizzanti nell’assistenza sanitaria. Sostenendo gli investimenti nella digitalizzazione, nelle infrastrutture sostenibili, nella salute, nella resilienza, nell’istruzione e nella ricerca e nell’inclusione sociale, il piano può aiutare gli operatori sanitari a fornire diagnosi più accurate e terapie efficienti, ridurre i tempi di attesa e migliorare i risultati per i pazienti. Il PNRR rappresenta un investimento significativo nel futuro dell’uso medico delle radiazioni e ha il potenziale per trasformare il campo negli anni a venire.

3. Impatto del PNRR in radiologia
L’infrastruttura ospedaliera tecnologica e digitale italiana è gravemente obsoleta e carente in molte strutture. L’efficienza del sistema e la qualità dei servizi sono a rischio, il che potrebbe danneggiare la fiducia del pubblico nel sistema sanitario. Una delle sfide più ambiziose del PNRR è l’ammodernamento delle attrezzature tecnologiche negli ospedali italiani, con un investimento per la ricerca di nuove attrezzature ad alta tecnologia. Come anticipato, 15,63 miliardi di euro (pari all’8,16% del totale) saranno destinati alla sanità (sia missioni M6C1 che M6C2) per sostenere significative riforme e investimenti per il Servizio Sanitario Nazionale da attuare entro il 2026. Un recente rapporto dell’OASI mostra un indice di obsolescenza delle strutture e delle attrezzature negli ospedali pubblici al 79% [2]. Inoltre, secondo l’Osservatorio Dispositivi Medici di Confindustria [3], che ha analizzato lo stato di obsolescenza del parco tecnologico di diagnostica per immagini nelle strutture sanitarie pubbliche e private italiane. A partire dal 2021, quasi 37.000 dispositivi di diagnostica per immagini in Italia non erano più allineati con l’attuale livello di innovazione, con il 95% delle apparecchiature mammografiche convenzionali oltre il ciclo di aggiornamento, nonché il 54% delle risonanze magnetiche nucleari, il 42% degli scanner TC e il 51% degli scanner PET (figura 1). Uno sguardo più da vicino alle differenze nella distribuzione geografica degli scanner TC, degli scanner MRI e delle apparecchiature per mammografia è fornito rispettivamente nelle figure 2-4. Il PNRR prevede un investimento per acquistare e testare almeno 3.100 dispositivi entro la fine del 2024 per sostituire i dispositivi obsoleti e inutilizzabili. L’investimento previsto di 4,05 miliardi di euro affronta contemporaneamente tre fronti per migliorare le dotazioni tecnologiche del sistema sanitario nazionale e quindi la qualità dei servizi erogati. Le misure sono le seguenti:
– l’ammodernamento digitale del parco tecnologico degli ospedali attraverso l’acquisto di 3.133 nuovi dispositivi ad alta tecnologia su larga scala (scanner TC, macchine per risonanza magnetica, acceleratori lineari, sistemi di radiologia stazionaria, sistemi di angiografia, gamma camera, gam-ma camera/scanner CT, macchine per mammografia e macchine per ultrasuoni) di età superiore a 5 anni;
– interventi volti ad aumentare il livello di digitalizzazione di 280 strutture sanitarie che ospitano reparti di Emergenza e Ricovero (dea) di I e II livello;
– infine, l’intervento (attuativo dell’art. 2 del D.Lgs. n. 34/2020) prevede il rafforzamento strutturale degli ospedali SSN attraverso l’adozione di uno specifico piano di miglioramento dei servizi ospedalieri per garantire: (i) l’aumento della capacità di posti letto in terapia intensiva (+3.500 posti letto) per garantire lo standard di 0,14 posti letto ogni 1.000 abitanti e la terapia semi-intensiva (+4.225 posti letto); (ii) il consolidamento dei percorsi segregati all’interno del pronto soccorso; (iii) un aumento del numero di veicoli per il trasporto secondario.


Fig. 1. Parco tecnologico di diagnostica per immagini in uso presso le strutture sanitarie pubbliche e private italiane nel 2021, come riportato dall’Osservatorio parco installato (Opi) di Confindustria Dispositivi Medici. Fonte: https://www.confindustriadm.it/ parco-installato-dati-2021/.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


|||UNTRANSLATED_CONTENT_START|||Figg.|||UNTRANSLATED_CONTENT_END||| 2, 3, 4.
Distribuzione di 2.178 scanner TC (immagine a sinistra), 1.179 scanner RM chiusi (immagine centrale) e 2.039 sistemi di mammografia digitale (immagine a destra) considerati in uso entro la fine del 2021 nelle strutture sanitarie pubbliche e private in Italia. Fonte: Osservatorio parco installato (Opi) di Confindustria Dispositivi Medici, https://www.confindustriadm. it/parco-installato-dati-2021/.

La spesa complessiva per l’investimento ammonta a 4,05 miliardi di euro. Tale importo include anche la quota già inclusa nel trend (e pari a 1,41 miliardi di euro) relativa ai progetti già avviati dal Ministero della Salute per rafforzare strutturalmente il SSN in ambito ospedaliero, che si stanno predisponendo per fronteggiare l’emergenza Covid 19 ai sensi del citato art. 2 del D.Lgs. n. 34/2020. Per quanto riguarda i costi, si può dire quanto segue:
– Spesa di 1,19 miliardi di euro per il rinnovo delle attrezzature mediche. Tale spesa si riferisce a circa 0,60 miliardi di euro per la sostituzione di 1.568 apparecchiature entro il terzo trimestre del 2023 e ad altri circa 0,60 miliardi di euro per la sostituzione delle rimanenti 1.565 apparecchiature entro la fine del 2024.
– Spesa di 1,45 miliardi di euro per la digitalizzazione delle dea Stage I e II (di cui 1,09 miliardi di euro per la digitalizzazione di 210 unità entro il primo trimestre del 2024 e 0,36 miliardi di euro per la digitalizzazione di ulteriori 70 unità entro la fine del 2025). La pubblicazione della procedura di gara e la sottoscrizione dei contratti con i fornitori sono attesi per il terzo trimestre 2022.
– Spesa complessiva di 1,41 miliardi di euro entro il secondo semestre del 2026 per il rinnovo delle capacità letto esistenti in uti e semi-ICU, l’ammodernamento dei pronto soccorso e l’aumento del numero di veicoli per il trasporto sanitario secondario (progetto già avviato).
Il numero e i tipi di unità da sostituire sono: 340 CT (128 slice), 190 unità di sistemi MRI 1,5 T, 81 acceleratori lineari, 937 sistemi radiografici fissi, 193 angiografi, 82 gamma camera, 53 gamma camera CT, 34 PET, 295 unità mammografiche, 928 unità ecografiche.
Ogni ospedale digitale dovrebbe disporre di un centro di elaborazione dati necessario per informatizzare l’intera struttura ospedaliera, tecnologie informatiche hardware e software sufficienti, tecnologie elettromedicali e tecnologie aggiuntive necessarie per informatizzare ogni reparto ospedaliero. Le apparecchiature saranno installate dove è necessario, a seconda dello scopo a cui sono destinate, dell’area in cui fornire assistenza sanitaria e della complessità dei servizi diagnostici e terapeutici che sono tenuti a fornire. L’opportunità presentata dal Piano Nazionale di Recupero per il rinnovamento della tecnologia di diagnostica per immagini è unica e non deve essere sprecata. Tuttavia, è necessaria una prospettiva più ampia per sfruttare questa opportunità. Ciò significa tenere conto delle effettive esigenze e dell’adeguatezza dell’allocazione, compreso il tipo di attrezzatura. Non basta sostituire le vecchie attrezzature per fare un buon lavoro. Una valutazione delle tecnologie sanitarie è necessaria per un uso razionale ed efficace delle nuove tecnologie. Ad esempio, per quanto riguarda la risonanza magnetica (MRI), per anni l’Italia è stata nella parte alta delle classifiche europee in termini di dati assoluti sul numero di tecnologie, mentre i dati sul numero di esami per abitante pongono la nazione in fondo alla media. Ne consegue intuitivamente che il tasso medio di utilizzo di ciascun dispositivo è basso e ben al di sotto della media europea. Nel 2018, ogni macchina per risonanza magnetica in Italia ha eseguito una media di 2.570 esami, rispetto ai 4.309 in Germania, 5.371 in Spagna e 8.095 in Francia.
Pertanto, l’analisi regionale della sostituzione della tecnologia di imaging deve essere eseguita con attenzione e rigore. La sostituzione di una tecnologia obsoleta in un centro con prestazioni significativamente inferiori al benchmark potrebbe non essere appropriata (la produzione annuale di 4.000-8.000 esami MRI è considerata media [4]). Al contrario, sarebbe opportuno concentrare le tecnologie in centri che abbiano un’adeguata capacità produttiva.

4. Impatto del PNRR nella radioterapia
Anche la radioterapia oncologica beneficerà dei finanziamenti nell’ambito del PNRR. Significativi progressi tecnologici nella radioterapia oncologica richiedono l’aggiornamento delle apparecchiature, come gli acceleratori lineari negli ospedali italiani, che sono spesso obsoleti e incapaci di fornire il miglior trattamento ai pazienti. Secondo un recente censimento dei centri e delle apparecchiature di radioterapia oncologica in Italia, sono attualmente in funzione 430 macchine di radioterapia a fasci esterni, di cui 377 sono acceleratori lineari e 53 macchine sono in grado di eseguire radioterapia con tecnologie altamente complesse (30 macchine per trattamenti volumetrici elicoidali, 17 macchine per radiochirurgia con Cyber Knife e Gamma Knife, quattro acceleratori ibridi con risonanza magnetica e due macchine per protonterapia). Di questi dispositivi, il 45,5% ha più di 10 anni e il 29% ha più di 12 anni. Questa necessità di modernizzazione è stata finalmente riconosciuta dalle istituzioni e lo spazio dedicato a questo tema nel Piano Nazionale di Riqualificazione e Resilienza è significativo. Il valore di questo investimento è prima di tutto di equità. È necessario garantire che tutte le regioni italiane abbiano la stessa capacità di fornire trattamenti che soddisfino gli standard internazionali e utilizzino le migliori tecnologie possibili. Inoltre, i viaggi della speranza in luoghi lontani in cui il paziente vive per ricevere il trattamento migliore e più avanzato devono essere drasticamente ridotti. La situazione è diversa per le apparecchiature ad alta tecnologia per la radioterapia, che non possono essere bloccate in tutti gli ospedali per motivi di costo, ma la cui inclusione deve essere riconosciuta organicamente in tutte le regioni sulla base di caratteristiche specifiche (come competenza, volume di trattamento e altri fattori).

5. Impatto del PNRR sulla protezione dalle radiazioni
Come previsto, le misure del PNRR prevedono l’acquisto di circa 3.000 apparecchiature ospedaliere in sostituzione di apparecchiature obsolete e fuori servizio. Più della metà di queste (64%) saranno apparecchiature che utilizzano radiazioni ionizzanti e sono quindi soggette alle disposizioni in materia di radioprotezione di cui al decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101. Per quanto riguarda l’attuazione di questa misura, si registrano purtroppo ancora notevoli ritardi in molte regioni. È della massima importanza che la sicurezza dei trattamenti radiologici, radioterapici e di medicina nucleare sia garantita da modelli organizzativi conformi alla legge e non solo da attrezzature all’avanguardia. Per quanto riguarda le apparecchiature radiologiche, il recente D.Lgs 101/2020 pone particolare enfasi sul ruolo del manuale della qualità in un programma di miglioramento continuo degli standard qualitativi. In particolare, l’attuale quadro normativo prescrive le seguenti misure:
– Indicazione della classe di dose assorbita per i pazienti a seguito di esame radiologico. Ai sensi dell’articolo 161, comma 6, ogni rapporto deve contenere informazioni sull’esposizione alle radiazioni ionizzanti “consistenti nell’indicazione della classe di dose (da I a IV) attribuibile all’esame in questione”. La classe di dose dovrebbe essere determinata sulla base della natura e dei metodi degli esami radiologici e di medicina nucleare e delle indicazioni fornite dallo specialista in fisica medica.
-Manuale di qualità e standard opzionati. L’articolo 164 richiede al responsabile dell’istituto radiologico di redigere un manuale di qualità contenente “gli standard adottati per verificare la qualità della tecnica radio- logica e la qualità diagnostica nelle procedure radiodiagnostiche” (Allegato XXVIII).
– Formazione specifica per i lavoratori neoassunti. “Il datore di lavoro garantisce che ogni lavoratore esposto ai rischi dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti nel contesto delle mansioni assegnategli riceva una formazione sufficiente e adeguata in materia di radioprotezione, compresa qualsiasi formazione specifica” (articolo 111). Tale formazione è obbligatoria prima che i lavoratori neoassunti assumano le loro funzioni.

6. Impatto del PNRR nella fisica media
La fisica medica svolge un ruolo vitale in radiologia, radioterapia oncologica e medicina nucleare, contribuendo all’uso sicuro ed efficace delle radiazioni in queste discipline. In radiologia, i fisici medici garantiscono le prestazioni ottimali delle apparecchiature di imaging, calibrano e mantengono i livelli di dose di radiazioni e implementano misure di controllo della qualità per garantire immagini accurate e di alta qualità. Svolgono anche un ruolo cruciale nell’ottimizzazione della dose, garantendo che i pazienti ricevano le necessarie informazioni diagnostiche riducendo al minimo l’esposizione alle radiazioni del personale del paziente [5]. In oncologia delle radiazioni, i fisici medici collaborano con gli oncologi delle radiazioni per sviluppare piani di trattamento, calcolare le dosi di radiazioni e garantire la consegna precisa delle radiazioni ai tessuti cancerosi. Eseguono controlli di garanzia della qualità sulle apparecchiature di radioterapia, verificano l’accuratezza del trattamento e monitorano le dosi di radiazioni del paziente. In medicina nucleare, i fisici medici sono coinvolti nella manipolazione e somministrazione sicura di radiofarmaci, garantendo dosaggi appropriati e riducendo al minimo l’esposizione alle radiazioni di pazienti e personale. Contribuiscono anche all’acquisizione e all’analisi delle immagini, garantendo informazioni diagnostiche accurate. Nel complesso, l’esperienza dei fisici medici in radiologia, radio oncologia e medicina nucleare è indispensabile per fornire cure sicure ed efficaci al paziente, ottimizzare l’accuratezza diagnostica e garantire i più elevati standard di sicurezza dalle radiazioni. In quest’ ottica, il PNRR italiano avrà un impatto senza precedenti anche nel campo della fisica medica. L’introduzione di nuove tecnologie che utilizzano radiazioni ionizzanti e la sostituzione di apparecchiature obsolete richiederà l’istituzione di solidi programmi di garanzia della qualità e l’esecuzione di test di accettazione su tutte le nuove installazioni. Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e nel rispetto del citato D.Lgs 101/2020, in merito alle azioni da intraprendere nei vari settori dell’attività peritale dello specialista in fisica medica, possono essere individuate le seguenti priorità:
– Ai sensi dell’art. 163, D.Lgs 101/2020, le prove di accettazione e di prestazione devono essere effettuate su tutti i nuovi impianti che utilizzano radiazioni ionizzanti prima della loro messa in funzione.
– Sviluppo di nuovi protocolli di garanzia della qualità per apparecchiature medico radiologiche che implementano tecniche precedentemente non disponibili o in grado di eseguire nuovi protocolli diagnostici/ terapeutici.
– Individuazione di apparecchiature medico radiologiche conformi ai requisiti stabiliti dalla recente normativa (D.Lgs 101/2020, art. 163).
– Ottimizzazione di tutte le pratiche radiologiche che comportano l’esposizione del paziente, con particolare attenzione alle “Pratiche Speciali”, così come individuate e definite dall’art. 165 del D.Lgs 101/2020, ovvero tutte le pratiche che comportano l’esposizione medica degli individui: morbilità b) esposti nell’ambito di programmi di screening; c) esposti all’interno di pratiche radiologiche che comportano alte dosi al paziente (come può accadere nel caso di radiologia interventistica, tomografia computerizzata, medicina nucleare) d) sottoposti a trattamenti radioterapici.

6. Conclusioni
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sta attualmente avendo un impatto significativo sull’uso medico delle radiazioni ionizzanti in Italia. Attraverso un aumento dei finanziamenti, ha portato a progressi nella cura dei pazienti, miglioramenti tecnologici, miglioramenti della sicurezza e sviluppo delle infrastrutture. Questi cambiamenti positivi hanno portato a una migliore accuratezza diagnostica, a migliori risultati del trattamento e a esperienze ottimizzate del paziente. L’impegno del piano a investire nell’uso medico delle radiazioni ionizzanti sottolinea l’importanza di fornire servizi sanitari di alta qualità alla popolazione italiana. Dando priorità a una migliore assistenza ai pazienti, standard di sicurezza, ricerca e sviluppo e infrastrutture sanitarie, è probabile che il piano migliori l’erogazione di servizi diagnostici e terapeutici basati sulle radiazioni. Di conseguenza, il PNRR ha posizionato l’Italia in prima linea nei progressi della medicina, garantendo il continuo progresso e il successo dell’uso medico delle radiazioni ionizzanti nel paese.

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Note

1
https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR. pdf (accessed on 5th May, 2023).
2
Rapporto OASI 2019, Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema Sanitario Italiano, Centro di Ricerche sulla Ges- tione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale (CERGAS) della SDA Bocconi School of Management Bocconi.
3
Report Osservatorio Parco Installato 2021 (Opi), Confin- dustria Dispositivi Medici.
4
European Society of Radiology (ESR) (2014), Re- newal of radiological equipment, «Insights into imaging», 5(5), pp. 543-546, DOI: https://doi.org/10.1007/s13244-014- 0345-1.
5
Contessa G.M., De Crescenzo S.A., Rossi P. (2021), The application of the optimization principle in the Italian and European context, «Radioprotection», 56(3), pp. 199-204.
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